La coscienza del Diavolo *
(Il processo dei Minori Osservanti – 1864)
 

La scomparsa di Elisea

    Elisea Falconi, figlia 26enne del Supplente Giudiziario di Torricella, Mandamento di Teramo, uscì di casa verso le ore 17 di martedì 29 novembre 1859 con l'intenzione di non farvi più ritorno. La ragazza portò con sè due camicie, due fazzolettoni e niente altro che i vestiti che aveva indosso.
    Da tempo Elisea sopportava le angherie e i soprusi del fratello Luigi e aveva confidato a più di una sua amica che non avrebbe saputo tollerare oiù a lungo quegli oltraggi e che presto si sarebbe allontanata dalla casa paterna.
    Non aveva altra strada. I due schiaffi che le aveva dato quel giorno il fratello l'avevano indotta a decidersi. Sarebbe andata in giro per il mondo, mettendosi a servire come cameriera. Prima di allontanarsi definitivamente da Torricella, dove aveva intenzione di non tornare più, entro in Chiesa. Il prete stava celebrando il Vespro. Elisea non attese che la funzione terminasse ed uscì dalla Chiesa, incamminandosi verso Teramo.
    Era buio e faceva freddo. Cominciava a piovere. Ma Elisea era determinata e non aveva paura. Prima di arrivare a Teramo, incontrò due compaesani, che le chiesero dove andasse a quell'ora e con quel brutto tempo. La giovane rispose vagamente, accennando un po' confusamente ad un certo affare che doveva sbrigare con urgenza a Teramo e giustificando il fatto che percorreva una strada non consueta con l'intento di evitare il fango.
    Poi fu vista proseguire. Da quel giorno nessuno più la vide né più si seppe niente di lei. Non se ne ebbe più notizia, né diretta né indiretta, e vana risultò ogni ricerca da parte dei familiari.

Uno strano ritrovamento

    Mercoledì 19 dicembre 1860 la Fortezza borbonica di Civitella del Tronto si trovava sotto l'assedio dell'Esercito Italiano. Le truppe assedianti erano stanziate nel Convento di S. maria dei Lumi, che era a poca distanza dalle mura perimetrali della Fortezza.
    Alcuni militi, forse per passare il tempo, forse per curiosità, ebbero l'idea di aprire una sepoltura, che per qualche ragione che essi stessi non riuscivano a comprendere, si distingueva dalle altre, sul pavimento della Chiesa annessa al Convento. La loro sorpresa fu assai grande quando videro nella sepoltura appena scoperchiata, apparentemente deposta di recente, una giovane di circa 20, forse 22, anni. Il corpo aveva la testa recisa, le mani erano legate dietro la schiena con un cencio.
    Chi era quella giovane donna sepolta da poco nella Chiesa dei Minori Osservanti di Civitella del Tronto ? L'interrogativo restò attuale per qualche giorno e quella misteriosa sepoltura fu per qualche tempo argomento di conversazione fra i militi assedianti. Poi l'urgenza dell'assedio, la resa della Fortezza e, infine, il trasferimento delle truppe, fecero cadere l'oblio su quel ritrovamento e la pietra tombale sul pavimento della Chiesa di S. Maria dei Lumi s'era nuovamente chiusa, forse per sempre, su quella sventurata e sconosciuta giovane.

* Riportiamo l'incipit del libro, che è stato pubblicato come n. 3 nella Collana "Processi celebri teramami".

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