Elso Simone Serpentini
Parole in fila 
(In forma di versi)

 

Nuovo sonetto per Teramo

 

Centovent’anni non ti han cambiata,

i tuoi figli son sempre più minchioni,

ogni speranza del tutto abbandonata,

governati da servi diventati padroni.

 

Rimasta neghittosa, egoista e scissa,

in te alligna sempre ogni malafede,

ogni dibattito in te diventa rissa,

sì che nulla di buono si intravede.

 

Sei stata domata, vinta, distrutta,

e ormai da tempo più non ti ribelli,

devastata, sei ormai corrosa tutta.

 

Non ti scuoti più, tu rimani inerte;

i tuoi vizi son rimasti sempre quelli

le tue virtù sono ormai ferite aperte.

 

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