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(In forma di versi)
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Come i sibariti
I teramani sono com’erano i sibariti, ricchi di povertà, poveri di ricchezza, inerti, noncuranti, indifferenti, sfiniti ancora prima di fare, nella mollezza
adagiati, a vaneggiare. E intenti solo a non fare, a provare fastidio per coloro che fanno, sono attenti, criticano, propongono. E il dissidio
riservano a chi si oppone e persiste a volere un cambiamento qual che sia e dopo tanti fallimenti ancora insiste
a rinunciare a una rinuncia così triste a percorrere sempre la stessa via e a rifiutarsi di vedere cose viste. |
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