|
(In forma di versi)
|
Spettri vanganti
Siamo spettri vaganti in un indistinto scenario, e la nostra incuria è regina su queste nostre piazze che il destino sembra avere affidato alla rovina.
Basse le serrande, spente le vetrine, sono vuoti i negozi ancora aperti, anche nei caffè sono chiuse le cortine, e i loro tavoli ormai appaiono deserti.
La vita se ne va da questo borgo, più linfa non scorre nell'antiche vene. Di arcigne megere cresce un ingorgo,
come su slabbrate ferite, un disincanto dentro le nostre avite dimore viene a portare un dolente senso di pianto. |
|
|