Elso Simone Serpentini

 

Elso Simone Serpentini, SOLO IL PICCONE, Artemia Edizioni, 2015, pp. 196, Euro 15.00

 

Il libro ricostruisce le fasi storiche attraverso le quali con una "sapiente" campagna di stampa, una pervicace ostinazione degli amministratori, una totale disattenzione ai valori storici e culturali da parte dei cittadini, dei politici e degli intellettuali del tempo, si arrivò alla decisione di abbattere l'ottocentesco Teatro di Teramo, costruito su progetto dell'architetto Nicola Mezucelli e inaugurato nell'aprile del 1868 con Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi. Teramo voleva dimostrare a tutti i costi di non essere una "città morta" ed era presa da una crescente "ansia del nuovo", da un desiderio di modernità di cui l'avvento della Standa, in nome del quale il vecchio Teatro venne sacrificato, fu per tutti il simbolo più evidente.

Affidato in gestione a privati, il Comune se ne disinteressava da tempo. Anche l'opinione pubblica era indifferente alla sua sorte e al suo crescente degrado. Non ci fu perciò quasi nessuna reazione alla proposta, prima timida e poi sempre più caldeggiata, di un totale abbattimento, per far posto ad un nuovo moderno cinema-teatro, ma soprattutto, al piano terreno del nuovo edificio, ai grandi magazzini a prezzo fisso.

 

Dall’ultima di copertina:

 

“La manutenzione era diminuita sempre di più e la struttura ne aveva fortemente risentito, deperendo quotidianamente a vista d'occhio. Il Teatro Comunale portava assai male la sua età e non si presentava certamente negli anni '50 in ottime condizioni. Era visibilmente sofferente nei pavimenti, nei corridoi, nei palchi, nei tendaggi, nelle poltrone e in atri arredi. La scarsa manutenzione e la frequentazione di spettatori piuttosto irriverenti delle serali proiezioni cinematografiche avevano prodotto guasti rilevanti, ai quali si prometteva sempre di riparare, senza però farlo mai.

 

Martedì 1° dicembre 1959 Il messaggero dava la notizia che il sindaco Carino Gambacorta, con accanto il ministro Giuseppe Spataro, aveva dato il primo colpo di piccone per la demolizione del Teatro. Si verificava quindi quanto lo stesso giornale aveva scritto il 16 dicembre 1958: "solo il piccone" poteva risolvere il problema del Teatro Comunale, un locale che, con le sue sedie sgangherata e i suoi pavimenti sconnessi, era antigienico ed inadatto a poter orspitare il pubblico di una città e andava senz'altro chiuso."

 

PRESENTAZIONE Teramo, Sala San Carlo 30 aprile 2015

 

     

 

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Il libro può essere richiesto ad Artemia Nova Editrice Mosciano Sant'Angelo (TE)       

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