Elso Simone Serpentini

 

Elso Simone Serpentini, "Il postfascismo a Teramo e nel teramano", Artemia Nova Editrice, 2019, pp.592, Euro 28.00

 

     Un’altra pagina di storia che non era stata ancora scritta dettagliatamente: quella dei primi giorni immediatamente successivi all’entrata nel territorio teramano delle truppe alleate e delle formazioni partigiane, del lento processo di “normalizzazione” e di ricostituzione dei principali organismi di governo politico ed amministrativo e delle istituzioni delegate a rappresentare le istanze dei cosiddetti “partiti democratici”, i cui rapporti conflittuali andavano regolati.

     I compiti affidati al C.L.N. provinciale furono diversi e di diversa natura, compresi quelli di una “defascistizzazione” degli uffici e degli impieghi pubblici e di epurazione degli appartenenti al caduto regime fascista, con la sospensione dei diritti elettorali attivi e passivi. Le amministrazioni comunali vennero affidate prima a C.L.N. locali, poi a commissari prefettizi e infine a sindaci e giunte nominati e in un secondo momento risultanti dall’esito di elezioni democratiche.

    

Dal giugno 1944 alle elezioni per l’Assemblea Costituente che si tennero il 2 giugno 1946, si visse un periodo contrassegnato da difficoltà e da contrasti tra partiti ricostituiti, almeno nelle intenzioni, su basi democratiche, in un processo di graduale distacco dalle disposizioni imposte dal Governo Militare Alleato e di crescente tensione politica, da contraddizioni e da confusioni di ruoli e di identità, da tentativi individuali e di gruppo di scrollarsi di dosso le compromissioni con il passato regime fascista, di difendersi da accuse di collaborazionismo con il “tedesco invasore” e con la istituzioni fasciste, di accreditarsi come “patrioti” da parte di chi sperava di vedersi riconoscere gli stessi meriti esibiti ben più documentatamente da chi davvero aveva preso parte alla lotta antifascista clandestina.

    

Accanto alla caccia al fascista, finalizzata a impartire punizioni ritenute “giuste e doverose”, si aprì la stagione del doppiogiochismo e dell’inversione di tendenza politiche, affiancata da quella dell’occultamento, a volte della distruzione, di prove documentali e di coinvolgimenti che si voleva far dimenticare. Ci furono punizioni, ripensamenti, esagerazioni, indulgenze, perdoni e severità intransigenti, non sempre guidate da ragionevolezza e da equilibrio. Dopo “Teramo e il teramano negli anni della guerra civile” e “Tempo Nuovo. Il fascismo repubblicano teramano”, in questo libro l’autore svela altre pagine relative a vicende storiche troppo a lungo ignorate o trascurate.                                                                                                                                    

                                                                  

 

Il libro può essere richiesto ad Artemia Nova Editrice Mosciano Sant'Angelo (TE)       

 tel. 3475364795

 

eserpentini@libero.it