LA CITTA' DEI RICORDI

di Elso Simone Serpentini

Avete mai visto una strada carrese?

 

   - Avete mai visto una strada carrese? Recatevi a vedere la Teramo-Giulianova!

   Il Sig. Pietro Vertebrato era infuriato, sarcastico e polemico al tempo stesso. Parlava agitando le mani in aria come un ossesso, tanto che il Cronista ne restò quasi ipnotizzato. Ma il Sig. Pietro Vertebrato continuò, sempre mulinando le sue lunghe braccia, che terminavano con delle mani anch’esse assai lunghe, ossute, articolate in modo assai caratteristico:

   - Avete mai visto la leggerezza con la quale un Don Giovanni consumato vellica una bella donna con una carezza? Guardate come si dà il catrame sulla Teramo-Giulianova.

   Poiché il Cronista era abitualmente molto attento alle opinioni della gente, e dei teramani in particolare, ritenne che le parole di Pietro Vertebrato non andassero tenute in poco conto e decise di verificare di persona. Aveva ragione quel cittadino. La strada Teramo-Giulianova era poco più di una strada carrese, tutta buche, nel tratto che non era stata riasfaltata e, nel tratto in cui l’asfaltatura era stata rifatta, lo strato era così sottile e leggero che poteva benissimo essere paragonato alla leggerezza di una carezza di un consumato Don Giovanni sul volto di una bella donna.

 

 

  Dopo avere, con molto scrupolo, assunto le proprie informazioni, il Cronista chiese di poter incontrare prima il direttore dei lavori, l’ing. Santini, e poi, nientemeno che il Direttore Generale dell’Azienda Stradale, Comm. Pio Colletti, il quale accettò di farsi intervistare. Quando fu messo a conoscenza delle critiche che venivano avanzate nei confronti di come procedevano i lavori sulla Teramo-Giulianova, il Comm. Colletti sbottò:

   - Ma così Teramo ringrazia di avere avuto la prima opera che l’Azienda Stradale abbia compiuto nel compartimento di Ancona? Perché Teramo si lagna sempre?

   - Se Teramo si lagna – replicò il Cronista – è perché è stanca di essere bistrattata.

   - Ma le prime cure del compartimento di Ancona dell’Azienda Stradale – ribattè a sua volta il Comm. Colletti – sono state per la Teramo-Giulianova!

   - Non poteva fare altrimenti, visto che questa strada, non certo per colpa dei teramani, era ridotta, a causa dell’intenso traffico, che crediamo torni a nostra lode, peggio di una strada di campagna.

   - Non esageriamo!

   - Non esagero affatto! Quando piove, la Teramo-Giulianova può essere paragonata ad un canale più o meno navigabile.

   - Fu per questo che voi teramani proponeste, a suo tempo, che tutti gli automobilisti si riunissero e andassero a strombazzare sotto il Genio Civile?

   - Certamente.

   - Ma fin dallo scorso anno l’Azienda Stradale ha convenuto sulla necessità di procedere alla risagomatura della Teramo-Giulianova.

   - Sì. E alla doppia catramatura della strada.

   - Beh? Cosa c’è che non va?

   - C’è che si tratta di una promessa. Quando saranno ultimati lavori?

   - L’appalto delle opere è stato aggiudicato a seguito di licitazione privata all’impresa che ha offerto il miglior ribasso.

   - Lo so. Un ribasso del 22,25 per cento.

   - Continuo a non capire che cosa c’è che non va.

   - I tempi di realizzo.

   - I lavori dovranno essere completati entro il 30 ottobre di questo stesso anno.

   - Cioè tra poco più di due mesi. E’ difficile pensare che il termine possa essere rispettato. I lavori sono iniziati a giugno, cioè tre mesi fa e sono stati sistemati dieci km. Come sarà possibile nei due mesi che rimangono fino al 30 ottobre sistemare gli altri quattordici chilometri?

   - Non c’è da dubitare che i lavori siano finiti nel tempo fissato.

   - C’è poi un altro aspetto.

   - Quale?

   - Nel capitolato dì appalto era previsto l’utilizzo di pietrisco calcareo a formazione massicciata stradale per la cilindratura meccanica e per uno spessore medio di cinque centimetri.

   - Beh?

   - Visitate i luoghi di provenienza del pietrisco utilizzato, dove sono stati impiantati i frantoi meccanici. Potrete osservare che il materiale frantumato non è quello prescritto ed è, in predominanza, ghiaioso.

   Il Comm. Colletti rimase attonito, visibilmente sorpreso, così il Cronista continuò:

   - Il pietrisco, per essere tale, dovrebbe essere frantumato al cento per cento, invece il cinquanta per cento è ghiaia naturale, il trenta per cento ghiaia spezzata in due e solo il rimanente venti per cento risponde alle prescrizioni del capitolato d’appalto.

   - Questo dipende dal fatto che il materiale raccolto dalla battigia del Mare Adriatico… - prese a dire il Comm. Colletti.

   - Sì. Lo so. In prossimità di Giulianova, tra il pennello scogliera sud e la foce del fiume Tordino. Ma sapete che il materiale raccolto è così piccolo che sfugge all’azione del frantoio? Controllate di persona. Non era il caso di raccoglierlo da un’altra parte?

   - E non considerate i costi?

   - E voi non considerate che, usando questo materiale, il conglomerato che ne risulta composto è di natura tale che la massicciata su cui poggerà il nuovo catrame della Teramo-Giulianova avrà delle nuove buche ancora prima che i lavori siano terminati?

   - Perché queste esagerazioni?

   - E avete accertato che siano rispettate le prescrizioni per la catramatura? Due kilogrammi di catrame ed un kilogrammo di bitume per ogni metro quadrato, previo spandimento di sabbioncino?

   - Siete ingegnere voi?

   - No. Sono un semplice cronista.

   - E allora come potete spandere dubbi e sparare sentenze?

   - Se la massicciata non è ben fatta sono milioni buttati e la Teramo-Giulianova tornerà ad essere peggio di prima, specie quando l’asfaltatura comincerà a spezzarsi.

   - E che ne sapete voi? Sapete di che fattura, ottima, sono i risultati i lavori sulla Rieti-Roma e sulla litoranea adriatica?

   - E voi sapete di che fattura, pessima, sono quelli della Passo Corese-Roma?

   - Ne riparleremo quando sulla Teramo-Giulianova i lavori saranno completati -concluse il Comm. Colletti. Poi, accennando un sorriso, chiese:

   - Ditemi, piuttosto, Teramo avrà finalmente la sua squadra di calcio?

   Il Cronista rimase sorpreso alla domanda e impiegò qualche secondo in una tacita riflessione prima di rispondere:

   - Fin qui troppo si è detto e nulla si è fatto. Così non c’è in Italia un altro capoluogo di Provincia, oltre Teramo, che non abbia risolto il problema di avere una squadra di calcio.

   - Sì. L’ing. Santini mi ha riferito in parte la dolorosa storia di tutte le idee ventilate e delle pratiche iniziate inutilmente negli anni scorsi per istituire una squadra di calcio. Ma è ora di uscire dall’apatia e dall’indolenza, specie dopo che a Roseto sono riusciti ad avere una squadra che ha portato in alto il nome della provincia di Teramo nell’Italia centro-meridionale. E specie ora che a Teramo si sta realizzando un campo sportivo. Ma quali sono i problemi principali per la istituzione di una squadra di giuocatori?

   - Quelle finanziarie. Ma ora si pensa di risolverli con la sottoscrizione che è stata aperta dal Federale, l’avv. Adolfo Pirocchi. Pensate che il primo versamento, di 300 lire, è stato quello del Prefetto, il Dott. Ferdinando Natoli. Finora si sono raccolte 18,250 lire. Ma il nostro cruccio a Teramo ora è un altro.

   - Quale?

   - Non si riesce a far partire, nonostante gli sforzi, la realizzazione dell’Acquedotto del Ruzzo.

   - A questo proposito posso dirvi io una cosa – disse il Comm. Colletti, abbassando il tono di voce, come a mostrare di voler fare una confidenza.

   - Quale? – chiese, incuriosito il Cronista.

   - Mi risulta che nel prossimo Consiglio dei Ministri sarà lo stesso Duce a proporre e a far votare un documento di approvazione dell’Acquedotto del Ruzzo.

* Il colloquio è immaginario, ma illustra con la massima precisione i contenuti esposti in alcuni articoli pubblicati nell’agosto del 1929 dal settimanale teramano "Il Solco".

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