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(Senza pretesa di poesia)
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Il perduto silenzio
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di sirene vogliose
di ammaliare.
E’ una continua nenia di veglia,
una tediosa risacca del mare,
un binario ticchettio di sveglia.
Sento il sangue frusciare nelle vene,
sento il pensiero che si fa spessore;
l’infida realtà dell’acufene
mi tiene in ansia e mi dà tormento,
mi accompagna nelle notturne ore,
d’una prigione mi offre lo sgomento