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Nel pomeriggio di venerdì 26 aprile 1918 Achille Testone stava giocando a carte in una cantina di Torricella Sicura. Dopo aver perso tre partite su cinque, pagò la sua parte e restò a lungo muto, com’era suo costume quando perdeva. Poi, sempre senza parlare, uscì dalla cantina e rientrò nella sua bottega di calzolaio. Disse ai suoi garzoni che potevano tornare a casa. Quella sera il lavoro era finito. Poi prese da uno scaffale un trincetto e si precipitò in strada, gridando come un ossesso: "Morte a tutti!".
Nel pomeriggio di giovedì 19 gennaio 1922 Pasquale Curini si avvicinò al tavolo dove Valerio Silverii, conosciuto come "Jabbìcche", stava giocando a carte in una cantina di Torricella e cominciò a provocarlo pesantemente. Era una sfida tra due mentalità, tra due generazioni, una sfida che si rivelò mortale. Non passò molto che "Jabbìcche" uscì sulla piazza e poco dopo arrivò Curini. Poi si udì uno scalpitio, un chiasso, e qualche minuto dopo in paese tutta la gente prese a gridare: "Hanno ammazzato compare "Jabbìcche"!" |