Chi, come e perché uccise la povera Rosina Braga, togliendole la vita nel fiore degli anni, ad appena 20 anni di età? Chi spense per sempre i suoi sogni e chiuse i suoi occhi per l'eternità? Chi spense il suo sorriso e pose termine alla sua scanzonata spensieratezza? Quale mostro armò la mano del 22enne Gustavo D'Andrea, di Nicola, falegname? Perché quel giorno, l'11 marzo 1895, la città di Teramo fu all'improvviso scossa dalle voci di quell'orribile fatto di sangue che si era svolto poco prima nella borgata Vezzola?

 

 

E' difficile capire come l'animo di un giovane possa essere preso da una passione tanto devastante, tanto invadente da indurlo a rivolgere il proprio istinto di dominio e di violenza, nutrito dall'amaro alimento della gelosia, contro la sorella della propria amata e anche contro il corpo indifeso della donna venerata. Basta una spiegazione semplice per far comprendere come possa una giovinetta vedersi sconvolta la vita per un amore senza colpe? Fu poi senza colpa quello di Elisa Braga per Gustavo? Certo è che il processo fu l'autopsia di un amore.

Leggi l'incipit del libro

indice "Teramo in Giallo"