Una terribile sequenza omicida si attua il pomeriggio di sabato 26 maggio 1906 nella vigna della vedova Mezzopreti, nell'agro di Montepagano. Due telegrammi drammatici avviano le indagini del Pretore di Notaresco, Enrico Del Piano, e del brigadiere Luigi Ortenzi, che raggiungono il luogo della tragedia, un vigneto che si trova in un sito quasi del tutto remoto e disabitato.

 

Chi ha compiuto la strage è latitante e viene cercato e poi arrestato. Lo si interroga per cercare di capire che cosa abbia scatenato la sua furia omicida. La sua confessione propone una realtà mentale difficile da comprendere, che risulta quasi sconcertante...

 

Sono le cinque e mezza della mattina di venerdì 28 ottobre 1898 quando Cecilia D'Antonio, accompagnata da Domenica Liborio, bussa alla porta della caserma di Notaresco. Apre il carabiniere Gaetano Perfetti, al quale la giovane dice di dover denunciare la morte dello zio. Inizia così una indagine non facile per le tante, contrastanti versioni della giovane Cecilia e di sua zia, Agata Ciarrocchi, moglie della vittima. Ma anche il ruolo dell'amante di Cecilia, Biagio Bompadre, è tutto da definire.

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