La mattina del 2 luglio 1956 Elisabetta Michini si svegliò assai presto, come ogni giorno. Quando partì da Scapriano, una frazione distante poco più di tre chilometri da Teramo, si vedeva solo qualche luce accesa in poche case. Durante la consueta distribuzione del latte appena munto, incontrò Romolo Di Battista, che le chiese chi fosse il giovane che le si era accompagnato per un tratto e con il quale aveva parlottato. Le chiese di riprendere la loro relazione, interrotta, e si mostrò geloso.

 

 

 

La sera, alla festa della Madonna delle Grazie, Romolo, "lu rosce", seguì lei, le sue due sorelle Maria e Ginetta e la sua amica Evelina Pompei per tutto il tempo, alle giostre, sulla piazza della Chiesa, poi ai Tigli. Scomparve alla vista solo quando le quattro ragazze si incamminarono lungo il Viale Bovio per tornare a casa. Dopo aver superato Ponte Vezzola, imboccarono, svoltano a destra, la stradicciola per Scapriano. Cantavano, ridevano e motteggiavano. Improvvisamente, scorsero un'ombra, appostata sotto un olmo...

Leggi l'incipit del libro

indice "Teramo in Giallo"